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LA STORIA DEI “BARBIERI”

31/03/2021 15:31

Giulio Quarta

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LA STORIA DEI “BARBIERI”

LA STORIA DEI “BARBIERI”

 

 

 

LA STORIA DEI “BARBIERI”

 

 

 

Molte delle persone che leggeranno questo articolo saranno all’oscuro di quanto antico sia il mestiere di cui andremo a parlare. Infatti i primi “barbieri” risalgono addirittura all’Egitto di circa 3000 anni fa. I barbieri all’epoca erano una figura molto lustre e rispettata, i loro strumenti erano molto rudimentali e per il rituale della rasatura adoperavano una lama in pietra o in rame con un manico di legno.

Il barbiere era responsabile della rasatura dei sacerdoti, era un rito compiuto ogni tre giorni, e consisteva nella rasatura di tutto il loro corpo, compreso il volto e la testa.

La barba invece la potevano portare solo il faraone e i sacerdoti, quest’ultimi la portavano più corta rispetto ai faraoni. Essi venivano adornati solamente in occasioni speciali con una finta barba composta da lana di pecora e dei lacci che poi andavano fissati alla testa, probabilmente attorno alle orecchie.

Dopodiché la professione inizia a diventare più popolare nell’antica Grecia, dove per praticare il “mestiere” venivano adoperate apposite strutture.

A quei tempi un comune cittadino si poteva concedere un momento per sé stesso incontrandosi nella barberia con altri uomini per parlare di politica, filosofia o questioni comunali come se fosse un Agorà.

All’epoca la moda era un po’ più complessa, gli uomini portavano lunghi capelli arricciati e barbe ondulate che venivano rifilate e pettinate, veniva fatto un massaggio ai capelli per dare lucentezza grazie a lozioni, unguenti e cere d’api. Dal barbiere si potevano anche tingere i capelli che erano originariamente di colore nero, ma spesso i loro “clienti” richiedevano la tintura color biondo; questo perché volevano avvicinarsi all’aspetto dei loro “Dei”.

Ma nel 3° secolo A.C. la moda delle barbe inizia a sparire, vennero pian piano sostituite dalla rasatura poiché poco prima Alessandro Magno fece radere la barba ai suoi soldati dopo che vennero sconfitti in Persia, per colpa delle barbe.

Infatti i suoi soldati venivano disarcionati dai loro cavalli, e afferrati dalle proprie barbe per poi essere uccisi.

Nel primo periodo della “Roma Antica” c’è molta influenza greca, anche lì ci sono i barbieri però venivano chiamati “tonsores”.

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Lo stile era quello dei capelli lunghi e barbe curate con oli profumati, fino a quando il Generale e Console Scipione l’africano venne visto con il viso rasato e pulito. Da lì infatti introdusse una nuova moda tra la popolazione romana che rimarrà quasi fino alla caduta dell’Impero. La rasatura era praticata con un rasoio in bronzo chiamato “novaculae“, questo veniva affilato con pietre, un pennello rudimentale e una ciotola d’acqua per confortare la rasatura.

Un altro metodo di rasatura poteva essere praticato con cera d’api e pinzette.

Oltre ai capelli i barbieri romani praticavano ai propri clienti massaggi alla testa, servizi di manicure e pedicure. I romani trascorrevano ore dal barbiere per parlare tra loro e per prendersi cura di loro stessi.

I Patrizi, che all’epoca era la classe sociale più ricca, si potevano permettere addirittura un barbiere in casa che si prendeva cura del loro aspetto.

Alla caduta dell’impero romano, con l’avvento delle invasioni barbariche, gli usi e i costumi in fatto di stile cambiarono.

I Franchi e i Visigoti introdussero “barbe lunghe e capelli lunghi” nella società romana in passaggio al Medioevo.

I barbieri a quell’epoca avevano familiarità con estrazioni dentarie e piccole operazioni chirurgiche, infatti in quel periodo c’è anche un grande contrasto tra barbieri e sacerdoti che anch’essi praticavano operazioni chirurgiche, assistevano i malati a letto e facevano dissezioni.

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Il primo concilio Lateranense, nel 1123, vieta al clero di assistere al letto, e nel 1139 lo stesso concilio vieta ai sacerdoti di praticare nel campo della medicina. Nel 1215 il Papa Innocenzo III emanò un editto attraverso il quarto Concilio Lateranense, rivolto a sacerdoti e diaconi che gli proibiva di fare operazioni dove il sangue era presente, dato che a quei tempi l’estrazione di sangue, come il salasso, era visto come un peccato di sacrilegio per un funzionario di Dio.

Da quel momento fino al 15° secolo i Barbieri eseguivano piccoli interventi chirurgici, assistivano i malati e altri tipi di cure.

Nel 1450 in Inghilterra i barbieri vennero limitati ai salassi, estrazioni dentarie e alla cura dei capelli, per decisione del parlamento. Nei due secoli successivi la professione del barbiere fu elevata ad alte cariche nelle corti Europee. 

Un editto emanato da Enrico VIII d’Inghilterra ha permesso loro di ricevere, una volta all’anno, corpi per dissezioni e per lo studio dell’anatomia umana.


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